Si è svolto il 18 novembre un incontro molto interessante e stimolante con il filosofo e scrittore Vittorio V.Alberti, con presentazione e discussione del libro “Per un nuovo Umanesimo. Come ridare un ideale a italiani ed europei” scritto da lui a quattro mani con Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Vi è stata inizialmente un’introduzione da parte di Andrea Macario, referente provinciale di Libera, che ha fatto risaltare quanto le idee e proposte di questo libro siano importanti per tutta la società e particolarmente significative per noi volontari di Libera che da esse potremo trarre linee guida e motivazioni ideali per rinnovare il nostro impegno nell’Associazione, volto a costruire un futuro di libertà e giustizia sociale.

In seguito l’incontro è proseguito con il professore Alberti che ha analizzato i punti più significativi del libro, stimolato anche da alcune domande di noi volontari. L’incontro è avvenuto on-line sulla piattaforma ZOOM per i volontari dei vari presidi di Libera e in diretta Facebook sul canale Libera Liguria per tutti gli altri.

Di seguito riportiamo i principali punti toccati dall’autore nella discussione del suo interessante libro scritto ,un capitolo a testa, con Luigi Ciotti ( libro che spero leggiate numerosi, per creare nuovi stimoli di riflessione):

  1. Come costruire oggi un nuovo Umanesimo.

Il nostro periodo storico ricorda in molti aspetti quello del XV-XVI secolo, periodo in cui si sviluppò l’Umanesimo e poi il Rinascimento partendo dal passato (i classici in arte e letteratura) e reinterpretandolo, facendo un “impasto” col presente di allora e formando un “nuovo classico”, una visione del mondo e della società che, pur ispirandosi al meglio del passato, è diversa e nuova, capace di parlare al presente.
La nostra società vive un periodo di mezzo (medio-evo) tra vecchie ideologie del Novecento (cadute col crollo del Muro di Berlino) e nuova rivoluzione tecnologica; essa ha bisogno di superare schematismi ormai obsoleti e creare nuove idee per migliorare il futuro; per fare questo deve riscoprire il valore del “classico” ( in letteratura, arte ecc…)che va oltre il presente, il contingente, non subisce il trascorrere del tempo, sa parlare agli uomini di tutti i tempi e stimola sempre nuove domande e nuove risposte. Per costruire un nuovo Umanesimo, occorre formare le persone con la letteratura che educa al sentimento, con la filosofia che prepara al pensiero critico e con lo studio della storia che, indagando in modo profondo il passato, ti porta a capire come potrà essere il futuro

  1. Costruzione di una nuova identità italiana ed europea.

La nostra identità oggi è minacciata da due aspetti:

  1. Omologazione, portata dalla globalizzazione, che annulla le differenze di passato, di cultura, di arte delle singole realtà nazionali in nome di un’uniformità di pensiero, spesso limitata e svilita al concetto di utile (realtà del mercato); un esempio di questo può essere l’omologazione in architettura ( le case sono costruite allo stesso modo in Australia e in Giappone).
  2. Sovranismo che significa chiudersi, “arroccarsi” nella nostra civiltà, per difenderla, ma senza aprirsi all’ altro e non permettere una vera integrazione con altre realtà con modi di vivere, di pensare diversi dal nostro.

La nostra identità, secondo i principi del Nuovo Umanesimo, non deve essere né “identità omologata”, né“identitàsovranista”; deve essere invece costruita e percepita come “ identità in ricerca”, in continuo movimento verso gli altri popoli, con i quali occorre avere sempre un rapporto anche conflittuale, un dialogo mediante il quale si è sempre pronti al cambiamento nella nostra perenne ricerca della verità e della giustizia.

  1.    Ruolo della politica nel Nuovo Umanesimo.

La politica deve essere ispirata da ideali nuovi che partano dal popolo, dalla terra “humus”, che siano capaci di emozionare, stimolare i giovani all’impegno per costruire un futuro migliore del passato.
La politica non deve essere separata dall’etica, altrimenti non produce, anzi riduce la speranza¸ le leggi devono essere non solo scritte nei codici, ma anche nelle coscienze.
La libertà deve essere unita al concetto di responsabilità, altrimenti si degrada ad arbitrio, prepotenza, ingiustizia.
Le forze politiche progressiste devono esercitare una vera rivoluzione culturale, attuare un serio progetto educativo nella società, per essere seguite ed essere credibili; questo potrà avvenire solo potenziando i cosiddetti “corpi intermedi” della società democratica ( costituiti da Associazioni di volontariato, come Libera stessa, sindacati, cooperative sociali ecc…). La politica in questo modo si deve impegnare a combattere la corruzione culturale che porta al deterioramento del linguaggio parlato e, di conseguenza, anche del pensiero che, rimanendo superficiale, non arriva alla conoscenza profonda dei problemi della società. Questa corruzione culturale provoca un” analfabetismo emotivo”: parole e concetti che non stimolano idee, sentimenti che portino all’impegno per il miglioramento del futuro del mondo.

  1. Umanesimo della Natura: occorre costruire una nuova filosofia economica nei confronti della natura: non basta punire i reati ambientali, bisogna fare una conversione ecologica che considera i mali della natura come mali sociali. Potremmo estendere il concetto di giustizia anche all’ambiente e considerarlo come “ soggetto di diritti”. Questo è un salto culturale molto importante, che oggi solo gli Stati del Perù e dell’Ecuador hanno avuto il coraggio di compiere ( nelle loro Costituzioni si parla infatti di “diritti della Terra”)

 

  1. Concetto nuovo di laicità: La laicità si può identificare con la filosofia; filosofia, religione e scienza sono modi diversi per raggiungere la verità, che nessuno possiede tutta intera. E’ importante potenziare il rapporto tra “ credenti e “ non credenti “; essi non solo devono dialogare, ma essere considerati con pari dignità nella loro ricerca del senso più autentico della vita.

 

  1. Programma educativo per il Nuovo Umanesimo: esso prevede di avviare un vero e proprio piano educativo di intervento sistematico, continuo e diffuso in tutte le scuole ed università, con incontri in primo luogo con soggetti istituzionali garanti della legalità( come magistrati, prefetti guardia di finanza, polizia penitenziaria ecc…), poi con intellettuali ( filosofi, storici, giornalisti ecc..); inoltre incontri con rappresentanti delle religioni, soprattutto con valore educativo e sociale( cappellani delle carceri e degli ospedali); poi sindacalisti, professionisti, testimoni e vittime. Tutte persone  in grado di porre all’attenzione dei giovani esperienze ed approfondimenti concreti di vari aspetti della realtà, affiancando il lavoro importante degli insegnanti.  Per rendere attuabile questo progetto educativo occorre l’impegno di tutta la società e soprattutto di quei “ corpi intermedi”, come le associazioni di volontariato( tra cui Libera), che troveranno sempre nuove strade per rinnovare l’impegno in favore della verità e della giustizia.