Il Presidio Nicholas Green del Tigullio, come altri presidi liguri hanno fatto in precedenza, la settimana scorsa è intervenuto in diretta Facebook al seguente indirizzohttps://www.facebook.com/groups/218900762528225/?epa=SEARCH_BOX per illustrare la vicenda umana della vittima innocente di mafia a cui è intitolato il nostro presidio.
Chi è Nicholas Green? Occorre fare un salto indietro di 26 anni. E’ il 29 settembre 1994 : Nicholas è un bambino statunitense di 7 anni che sta dormendo sul sedile posteriore dell’auto su cui viaggia insieme ai genitori e alla sorella più piccola sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria per quella che è iniziata come una tranquilla vacanza. All’improvviso c’è una sparatoria: l’automobile della famiglia Green viene accidentalmente scambiata per quella di un gioielliere da alcuni rapinatori che tentavano un furto, degenerato poi in omicidio. Colpito alla testa, Nicholas è ricoverato al centro neurochirurgico del Policlinico di Messina, dove muore pochi giorni dopo, il 1º ottobre 1994. Alla sua morte, i genitori autorizzano il prelievo e la donazione degli organi: ne beneficiano sette italiani gravemente malati. L’evento ha molta risonanza perché all’epoca la donazione degli organi non era una prassi comune in Italia, e questo gesto contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica e a far aumentare gli episodi di donazione in tutto il Paese. Dalla vicenda, nel 1998 fu tratto un film per la televisione dal nome “Il dono di Nicholas”. Il film è stato trasmesso in Italia, Stati Uniti e in molti altri Paesi, e complessivamente è stato visto da più di 100 milioni di telespettatori.
Per il delitto di Nicholas Green vennero indagati e rinviati a giudizio nel 1995: Francesco Mesiano (di 22anni) e Michele Iannello (di 27 anni), entrambi originari di Mileto (VV); nel 1997 furono assolti dalla corte d’assise di Catanzaro, mentre nel 1998 la corte d’assise d’appello di Catanzaro condannò Mesiano a 20 anni di reclusione e Iannello (in qualità di autore materiale dell’omicidio) all’ergastolo, sentenza poi confermata in Cassazione. I due si sono dichiarati sempre innocenti; Iannello, ex affiliato all’ndrangeta, decise in seguito di collaborare con la giustizia, confessando vari delitti, ma professandosi sempre innocente riguardo al delitto del bambino americano, chiedendo la revisione del processo ed accusando suo fratello dell’omicidio. Un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia in base a tali dichiarazioni ha portato tuttavia all’archiviazione del caso.
Come ci ha sottolineato Stefano Busi in uno dei primi interventi sul gruppo Libera Liguria #restaacasa ma non smette di studiare! 😉 , la scelta del nome di un presidio di Libera è correlata sia al territorio sul quale quel presidio andrà ad agire sia alle caratteristiche e modalità con le quali il presidio si costituisce: città importante del Tigullio è Sestri Levante, che ha uno stretto legame con Libera in quanto la Sindaco, Valentina Ghio, si è fin da subito resa disponibile ad ospitare eventi della nostra associazione (ricordiamo la mostra sulle vittime di mafia ospitata nell’estate 2016 presso l’ex convento dell’Annunziata, a Sestri), tanto che la piazza ligure della Giornata della Memoria e dell’Impegno del 2019 è stata proprio Sestri Levante. E Sestri Levante è nota in Italia e fuori d’Italia perché ospita ogni anno il Festival internazionale Andersen sulle fiabe per bambini. In relazione a tutto ciò, Libera Genova decise che il futuro presidio del Tigullio sarebbe stato intitolato ad una giovane vittima innocente di mafia. Sappiamo infatti che è del tutto falsa l’affermazione secondo cui la criminalità organizzata non uccide le donne ed i bambini.
Quando il presidio, costituitosi meno di 5 mesi fa, è stato chiamato a proporre una rosa di nomi, da sottoporre agli organi superiori, per la sua intitolazione, oltre a quello di Nicholas Green, si è pensato anche ad altri nomi (dalla più giovane vittima in assoluto ad un bambino mai nato morto insieme alla madre ancora prima di vedere la luce); soprattutto è emerso come evidente che tutti gli oltre 100 bambini e bambine, giovani vittime innocenti delle mafie, meriterebbero un’intitolazione. Libera ha scelto il nome e la storia di Nicholas Green proprio perché i genitori autorizzarono, dopo la morte, l’espianto e la donazione degli organi, donando la vita ad altre persone. Fatto che è un particolare stimolo per noi, che ricordiamo Vive le vittime innocenti di mafia, ma anche per coloro che preferiscono rimanere indifferenti.
I coniugi Green vennero ricevuti al Quirinale dal Presidente Scalfaro e al Campidoglio dal sindaco Rutelli . In seguito Reginald e Margaret Green ricevettero la medaglia d’oro al MERITO CIVILE per il loro altissimo gesto “di umanità, di amore e di grande civiltà.” Nel 2019, in occasione dei 25 anni dalla morte di Nicholas, i genitori sono tornati in Calabria, dove sono stati accolti con nuove manifestazioni di affetto e hanno ricevuto, dal sindaco di Polistena, una targa in memoria. Il 1º ottobre 2019 è stato dedicato a Nicholas Green il nuovo reparto di rianimazione del Policlinico di Messina.
Segnaliamo l’interessante video realizzato dall’Istituto Comprensivo di Lavagna(scuola iscritta a Libera) sulla storia di Nicholas Green: si tratta di una carrellata di illustrazioni, reperibile al link https://youtu.be/F57h76Pv1Ro . Ricordiamo anche che la sua storia è presente sul sito https://vivi.libera.it/ , dedicato a tutte le vittime di mafia. Come ultima nota, vi indichiamo una toccante poesia dedicata a Nicholas, scritta a vent’anni dalla morte, da un insegnante calabrese: la potete trovare qui https://www.tropeaondemediterranee.it/wordpress/2014/05/16/un-pensiero-ed-una-poesia-per-nicholas-green/