Ben ritrovati cari lettori di Libera Genova. Siamo arrivati a questa newsletter di giugno per dare spazio alla Memoria, come abbiamo cercato di fare in tutti i mesi precedenti.

Ma questa volta vogliamo portare alla vostra attenzione il racconto di alcune storie di donne, alcune giovanissime, vittime innocenti di mafia nel mese di Giugno che, come altre, in un passato non troppo recente, ma anche non troppo lontano dalla nostra quotidianità, sono state sottratte alla vita, alle loro famiglie, all’educazione dei loro figli, dimostrando ancora una volta come i soggetti criminali non si siano mai fermati neanche di fronte alle donne, mostrando  mancanza di rispetto della vita e della dignità umana.

26 Giugno 1959 // La storia di Anna Prestigiacomo   15 anni

Anna Prestigiacomo aveva 15 anni quando venne uccisa un pomeriggio d’estate nel giardino di casa sua nel rione San Lorenzo, a Palermo. Era il 26 giugno 1959. Quel pomeriggio Anna stava giocando con la sorellina Rosetta di quattro anni più piccola nel cortiletto antistante la loro casa. Anna fu uccisa probabilmente per vendetta nei confronti del padre ritenuto confidente dei carabinieri.

14 giugno 1975 // La storia di Luisa Fantasia

Luisa Fantasia era sposata con un carabiniere. Originaria di San Severo (FG), si era trasferita con il marito nella periferia milanese per motivi di lavoro. Avevano avuto una figlia, Cinzia. Fu seviziata e uccisa per una vendetta trasversale davanti alla figlia di 18 mesi perché il marito era un agente sotto copertura dell’Arma e stava indagando su una grossa partita di droga gestita dalle ‘ndrine calabresi in Lombardia. Furono celebrati i funerali di Stato e le fu insignita la medaglia al valor civile. Era il 14 giugno 1975.

18 giugno 1983 // La storia di Patrizia Scifo   19 anni

Patrizia Scifo, 19 anni, scompare a Niscemi il 18 giugno del 1983. Patrizia era la figlia di Vittorio Scifo, il famoso Mago di Tobruk. Personaggio notissimo in Italia e all’estero, protagonista delle cronache mondane al tempo della cosiddetta Dolce Vita, per seguire le proprie attività viveva tra Roma e Parigi tornando di tanto in tanto a Niscemi, dove la moglie gestiva un bar sulla piazza principale del paese. Qui la figlia diciassettenne si era innamorata di Giuseppe Spatola, sposato, affiliato a una delle due cosche mafiose locali, impegnate in una faida per il controllo di appalti pubblici. Spatola scappò con la ragazza per poi tornare a chiedere il consenso dei genitori di lei, una volta che avesse ottenuto la separazione dalla moglie.

Vittorio Scifo e la moglie glielo negarono, ma la figlia Patrizia continuò a vivere con Spatola, anche quando, i rapporti si guastarono e cominciarono i pesanti maltrattamenti che portarono a una denuncia di lei, poi ritirata dopo che dalla relazione era nata una bambina. La sera del 18 giugno 1983 Patrizia Scifo portò la figlia a casa di sua madre, dicendo che sarebbe tornata a prenderla il giorno dopo. Ma non tornò mai più. Vittorio Scifo tornò subito a Niscemi e cominciò a cercarla insieme alla moglie, seguendo ogni voce, anche nei bassifondi. Ma il 18 luglio, mentre era seduto davanti al suo bar intorno alle 21.30, fu affrontato da uno sconosciuto che, chiamandolo per nome, lo aggredì sparando fino a colpirlo al volto uccidendolo.

22 giugno 1989 // La storia di Nicolina Biscozzi   33 anni

Nicolina è una vittima innocente della faida all’interno della Sacra Corona Unita, dovuta alla rottura tra il capoclan Giuseppe Rogoli e il suo ex braccio destro Antonio Antonica. Nicolina ha 33 anni ed è la compagna di Vincenzo Carone, 37 anni, uomo considerato vicino ai clan. È il 22 giugno e i due sono in auto insieme, quando un gruppo di malviventi li affianca e spara. La giovane donna muore dopo un mese di agonia in ospedale.

10 giugno 1997 // La storia di Raffaella Lupoli   11 anni

Era il 10 giugno del 1997 quando entrarono in azione i sicari. I killer volevano colpire il padre di Raffaella Lupoli, un metalmeccanico disoccupato che aveva più problemi con la droga che con la giustizia. La ragazzina, di appena 11 anni, passeggiava con lui nel quartiere Tamburi di Taranto. Tre colpi di pistola la uccisero sul colpo.

11 giugno 1997 // La storia di Silvia Ruotolo   39 anni

Quell’11 giugno del 1997 Silvia Ruotolo stava tornando nella sua casa di salita Arenella a Napoli, al Vomero, dopo aver preso a scuola il figlio Francesco di 5 anni. Alessandra, sua figlia di 10 anni, li guardava dal balcone. Improvvisamente qualcuno sparò all’impazzata per uccidere Salvatore Raimondi, affiliato al clan Cimmino, avversario del clan Alfieri. Quaranta proiettili volarono dappertutto ferendo un ragazzo e uccidendo sul colpo Silvia.

30 giugno 1999 // La storia di Elisa Valenti 19 anni

Una ragazza di 19 anni, Elisa Valenti, viene assassinata in provincia di Enna perché testimone dell’uccisione del fidanzato. Sono stati arrestati Rosario Mauceri, 41 anni, pregiudicato di Leonforte (Enna), indicato come il mandante, mentre altri due provvedimenti sono stati eseguiti a San Cataldo e un quarto a Enna. Il corpo di Elisa Valenti venne ritrovato nelle campagne di Nissoria (Enna) a una decina di metri da quello del fidanzato, Filippo Musica, 30 anni. Entrambi vennero uccisi con colpi di fucile davanti alla casa di campagna dell’uomo. La vittima designata dell’agguato sarebbe stato Musica, ex sorvegliato speciale con precedenti penali.

18 giugno 2002 // La storia di Stella Costa 12 anni

Uccisa davanti agli occhi della madre, da proiettili volanti di una sparatoria. Stella aveva solo 12 anni. Era in strada con la madre per buttare la spazzatura e stava salutando un’amichetta, insieme a tanta altra gente: era quasi mezzanotte, ma era una di quelle serate estive molto calde. Aveva appena attraversato la strada per salutare un’amica prima di tornare a casa e all’improvviso viene travolta dai proiettili.

In questa circostanza vi vogliamo ricordare Letizia Battaglia, recentemente scomparsa, all’età di 87 anni; una fotografa siciliana attiva nella lotta alla mafia, una donna per la quale abbiamo un debito di riconoscenza.

“Battaglia”  è un documentario di Daniela Zanzotto del 2004, che vi suggeriamo di vedere.

Il documentario restituisce un’immagine nitida e immediata della fotografa che, per necessità e volontà di cronaca, ha immortalato le stragi, il dolore e gli effetti devastanti dell’azione delle mafie a Palermo. La fotoreporter decide di stare nel mezzo tra la morte, quella violenta dei morti ammazzati, e il mondo, quello letto sul giornale del giorno dopo, restando in attesa, pronta a partire ad ogni squillo del telefono, ad ogni sparo per strada.

Domenica 22 e lunedì 23 maggio 2022 Rai 1 ha programmato la messa in onda della fiction “Solo per passione” della regista Isabella Ragonese, la storia di questa straordinaria fotografa di talento e coraggio. Per rivederla ricercare su Rai Play.