L’appuntamento annuale della conferenza di organizzazione e programma, mette a confronto i volontari e volontarie di Libera per la costruzione di un programma di attività per il futuro.
Lo scorso anno al fine di far crescere Libera in termini di rappresentanza e rappresentatività abbiamo chiuso i lavori indicando quattro campi di intervento: la rete, il decentramento, scuola, università.
Tali aree di attività verranno portate avanti attraverso progetti che ancora proseguono attraverso un anno complesso e inaspettato cercando nuovi metodi per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
Il panorama che abbiamo di fronte quest’anno è sicuramente inusuale, la pandemia ci ha dato regole e ci impone una organizzazione tutta nuova.
Il quadro di rifermento organizzativo del passato prossimo non esiste più, abbiamo di fronte un quadro che ci mette a confronto usando il collegamento remoto, con problemi logistici e con difficoltà impensabili.
Però questi problemi oggi ci fanno ragionare per cercare nuove soluzioni e nuove opportunità.
Nuove regole che c’impongono di rivoluzionare il nostro impianto e lo sforzo è mirato a trovare soluzioni compatibili con l’esigenza di garantire sicurezza alla persona e crescita della cultura della legalità.
I tre piloni fondanti della nostra attività: memoria, beni confiscati e educazione alla legalità devono trovare percorsi adeguati al nuovo per poter continuare a promuovere azioni efficaci.
Soltanto la ricerca di condizioni logistiche in grado di ospitare riunioni ci spinge a spostarci sul territorio cittadino, mettendoci in relazione con nuove strutture associative e così rendere più visibile la nostra presenza in altri quartieri. Scelte che rispondono al processo di decentramento e di rapporti con la nostra rete.
La formazione, ed i laboratori che sino al mese di febbraio erano possibili nelle scuole, oggi non possono più essere organizzati con presenze esterne e ci impongono di ripensare i nostri metodi.
Non sono efficaci attività registrate solo con video o trasmesse con skype per questo dobbiamo promuovere una operosità che capovolga il vecchio sistema e possa coinvolgere gli insegnanti ad un ruolo di rappresentanza di Libera.
Forse questo è il momento più difficile per le condizioni che la scuola nel suo complesso sta denunciando, questo però non significa che in un percorso di stabilizzazione del sistema scolastico non debba coinvolgere quei percorsi di educazione extra-curricolare che negli anni hanno dato prova di avere grande impatto sulla crescita degli individui.
Forse con il potenziamento dei Tour dei beni confiscati noi possiamo creare le condizioni per fare da accompagnamento a gruppi interessati di cittadini così come ai gruppi delle scuole.
Tali attività al fianco di quante ne riusciremo ad inventare, possono essere alla base di nuovi percorsi che portino le classi ad interessarsi alle nostre tematiche, in percorsi che possano anche andare verso l’adesione delle classi alla nostra rete.
Per la comunicazione, forse l’organizzazione della newsletter è inadeguata e insoddisfacente per garantire un continuo contatto con tutti nostri iscritti, però è uno strumento collaudato che potrebbe con un messaggio più articolato, e il coinvolgimento di tutta la struttura, essere più coinvolgente e garantire un maggiore collegamento tra iscritto e struttura.
Oltre questo esiste la necessità di rivedere le attività di coordinamento ai diversi livelli, definire moduli formativi per darci un metodo di lavoro che possa utilizzare al meglio le disponibilità che i ns volontari/volontarie mettono a disposizione.
Pensiamo all’appuntamento del COP che terremo nel mese di ottobre portando a confronto le diverse idee e vedrete che troveremo la giusta soluzione per questi tempi complessi.