Il presidio Francesca Morvillo è costituito oggi da una dozzina di ragazzi e ragazze: alcuni sono giovani lavoratori, mentre altri sono studenti universitari che frequentano per lo più facoltà di tipo socio-giuridico, ma non mancano anche ingegneri, architetti, chimici o biologi. Il gruppo si contraddistingue quindi per un’eterogeneità che non costituisce un limite, ma bensì uno strumento per poter immaginare un dialogo quanto più inclusivo e pluridirezionale possibile. Data l’età dei membri del presidio, il gruppo ha sempre cercato di indirizzare le proprie attività ai giovani, senza per questo omettere iniziative rivolte ad una platea più ampia di soggetti. Da ormai molti anni vengono organizzati laboratori e lezioni nelle scuole genovesi di ogni ordine e grado (tra cui è bene ricordare il “tour dei beni confiscati” che unisce la teoria alla pratica), mentre la collaborazione con l’Università di Genova è un’iniziativa decisamente più recente che risale alla primavera del 2019. Il 16 maggio venne infatti organizzato un seminario presso il Dipartimento di Scienze Politiche (DISPO) dal titolo “Una Chance per l’Europa”, realizzato in collaborazione con alcuni docenti universitari e con la partecipazione di Luigi Cornaglia (iniziatore dell’associazione Mafia Nein Danke a Berlino) e di Giulia Baruzzo, responsabile del settore internazionale di Libera. Per la primavera del 2020 era in programma un altro seminario (sempre presso il DISPO) dal titolo “Capire le mafie oggi” con la partecipazione di Nando dalla Chiesa; tuttavia a causa del lockdown imposto dal propagarsi della pandemia Covid-19, è stato necessario annullare l’incontro e posticiparlo a tempi migliori. Nonostante il periodo di quarantena, o forse proprio stimolato dal forzato confinamento entro le mura domestiche a cui tutti abbiamo dovuto abituarci, il Presidio Morvillo non si è perso d’animo e ha compreso che era arrivato il momento per sfruttare al meglio le nuove frontiere offerte dalle tecnologia digitale, in particolare i social network. In passato spesso gli stessi presidianti hanno trascurato infatti la comunicazione digitale, preferendovi l’interazione diretta, il contatto e la partecipazione fisica, più “caldi” rispetto ai “freddi” nuovi media. Quando è diventato evidente che le scuole non avrebbero riaperto, i ragazzi del Morvillo hanno quindi deciso di realizzare un breve filmato (dalla durata di circa 20 minuti) rivolto alle scuole secondarie di primo e di secondo grado con le quali erano stati programmati i “tour dei beni confiscati” e altri laboratori e attività didattiche alternative. Parallelamente sono aumentati i contenuti pubblicati dalle pagine Instagram del Presidio Morvillo e di Libera Liguria grazie alla pubblicazione di nuove rubriche su temi quali i beni confiscati (109 tales), l’Osservatorio Boris Giuliano sulle mafie in Liguria, i 25 anni di Libera e il 21 marzo 2020. Infine, come direbbero gli inglesi “last but not least”, il Presidio Morvillo ha recentemente inaugurato una collaborazione con Goodmorning Genova che, come si legge dalla loro pagina Facebook, costituisce un network di comunità, una piazza virtuale, uno spazio di creatività, pensiero, informazione, approfondimento, cultura, intercultura e intrattenimento, che sfida la distanza fisica imposta dalla pandemia e le resiste. L’idea è quella di usare quel canale di comunicazione per diffondere contenuti in forma di breve filmato, ognuno dalla durata di circa cinque minuti, sulla presenza della criminalità organizzata nella nostra regione. Tra i temi affrontati non mancheranno i beni confiscati alle mafie, la confisca Canfarotta, i processi liguri alla criminalità organizzata (La Svolta, Maglio 3 e i Conti di Lavagna), l’importanza strategica del porto di Genova per i traffici illegali, il progetto Anemmu e i rapporti tra mafie e caporalato con un focus sulle cooperative di Libera Terra. Nonostante Goodmorning Genova sia un progetto nuovo nato da pochi mesi, è riuscito a raccogliere una vasta platea di “followers”, ed è proprio per questo motivo che il Presidio Morvillo ha deciso di avviare una collaborazione con l’intenzione di parlare a una platea sempre più ampia di persone.