La vita di libera di questi venticinque anni è il racconto di una storia che appartiene a tante persone che in Libera hanno svolto attività di volontariato e di tante associazioni, sindacati, classi e scuole con le quali si sono costruiti importanti momenti di mobilitazione e campagne di sensibilizzazione in difesa dei diritti umani, della legalità, della giustizia e della memoria.

Libera Genova è stato un bel laboratorio. Siamo partiti con tanta formazione interna, tante iniziative nelle scuole ed importanti manifestazioni pubbliche.

Un percorso che ha interessato persone giovani e non più giovani.

Abbiamo utilizzato quel percorso che ci aveva convinto   nell’aderire a Libera per rafforzare il senso di appartenenza e la consapevolezza che “il noi”, il pronome personale, diventava organizzazione e metodo per poter rappresentare al meglio la cultura che volevamo promuovere sul territorio.

Eravamo e siamo tutt’ora consapevoli che Libera è una associazione molto delicata, da proteggere e che quella forza determinata dall’appartenenza (dal noi) è indispensabile per reggere nel tempo e soprattutto per poter promuovere un livello di rappresentanza all’altezza dell’obiettivo che ci proponevamo.

La formazione che abbiamo chiamato “la cassetta degli attrezzi” è stato lo strumento indispensabile che non ha creato solo trasferimento di contenuto ma soprattutto consapevolezza del ruolo che abbiamo e apprendimento del metodo per il trasferimento delle conoscenze.

La fase più importante della formazione ha interessato la socializzazione, condizione fondamentale per poter lavorare in gruppo e utilizzare al meglio il contributo di tutti.

E’ un percorso che è durato tanto tempo ed è servito per cementificare rapporti tra le persone creando fiducia, rispetto e chiarezza sugli obiettivi, una condizione operativa capace di raggiungere il migliore dei risultati.

Un percorso che ha messo a confronto persone che avevano fatto nel passato esperienze politiche, sindacali e sociali in diversi sistemi associativi.

Studenti, operai, impiegati, insegnanti, ex magistrati esperienze lavorative variegate che si misurano su obiettivi condivisi.

Ricordare che Libera Genova è una struttura composta solo da volontari, è senza apparato e utilizza per la promozione delle iniziative le frazioni di tempo che i volontari mettono a disposizione.

Altra cosa è il funzionamento dei Presidi che operano solo se chi ha ruolo di coordinamento è nelle condizioni di coinvolgere e responsabilizzare tutti i coordinati, perchè le conclusioni di una riunione di Presidio è espressione delle volontà ed indirizzi maturati nel gruppo.

Quindi il Presidio”, (tutti i suoi componenti) partecipano allo stesso modo con la stessa responsabilità alla promozione del percorso di attività politica ed educativa sul territorio.

La sintesi e la rappresentanza del progetto al livello superiore è una incombenza del Referente.

L’ autonomia espressione che a volte si affaccia nella nostra discussione esiste in un confronto aperto con tutte le istanze e livelli del sistema associativo e nel rispetto del regolamento e dello statuto.

Nel tempo abbiamo focalizzato la promozione delle iniziative nella zona del centro storico cittadino, avendo bene in chiaro che l’obiettivo era quello di sviluppare il processo di partecipazione promuovendo iniziative in   tutte le zone della città e provincia coinvolgendo iscritti e associazioni presenti in quelle aree.

Da questo nasce il progetto di decentramento.

L’intendimento è quello di rafforzare il Presidio nel Tigullio e procedere con l’attività che abbiamo fatto decollare con il campi di Libera nella Valpolcevera e con il codice etico nel ponete cittadino.

In questa fase di covid-19, di isolamento forzato, diventa sempre più opportuno garantire un continuo contatto con iscritti, con i nostri volontari, con la nostra rete per poter garantire che quanto è stato costruito sino ad oggi possiamo rilanciarlo quando saremo nelle condizioni di uscire dal tunnel.

L’invito che rivolgiamo a tutti è quello di seguirci con la lettura della nostra newsletter e la partecipazione dei volontari alle riunioni di struttura programmata per SKIPE.

Il collegamento con le diverse strumentazioni social e telefoniche certamente serviranno a rafforzare quella socializzazione che oggi ci viene condizionata.

Utilizziamo le chat per trasmettere informazioni senza mai trascendere nei messaggi ma per aiutarci a ragionare sulle vicende che ci interessano.

Libera Genova invita a rispettare pazientemente e responsabilmente l’ordinanza #iorestoacasa e aspettare con lucidità per raggiungere la sponda opposta del fiume covid-19 e   poter affrontare con tutti voi il lavoro che abbiamo lasciato all’esterno delle nostre case.

Forse Isolati fisicamente, celebreremo il 25 aprile e festeggeremo il primo maggio, ricorderemo insieme con il pensiero e uniti la liberazione e la nostra attuale voglia di resistenza.

Canteremo ancora una volta insieme” bella ciao “la canteremo idealmente con i giovani di “Fridays for future “la canteremo con “il popolo dei porti aperti” la canteremo in memoria di coloro che sono morti per darci libertà e democrazia.

La canteremo con quanti in questo momento disperato di COVID-19 hanno combattuto per difendere la vita.

C’è ancor tanto da fare ed abbiamo bisogno dell’impegno di tutti.

Arriveranno tempi migliori.