La formazione del presidio Scaglione Lorusso continua con : Incontro con Cofferati su rapporti
Salute_Lavoro, anche in virtù del cambiamento dovuto alla pandemia.
La salute è un pilastro fondamentale del nostro Stato. Tratta il problema salute l’articolo 32 della
nostra Costituzione e, sul versante sindacale, l’articolo 9 dello Statuto dei lavoratori si occupa di salute e in particolare di quella dei lavoratori. Ricordiamo che quest’anno lo Statuto dei lavoratori compie 50 anni ( è stato istituito esattamente il 20/5/1970).
La sicurezza come salute è sempre stata un dovere nelle nostre leggi, non solo per noi stessi, ma anche verso gli altri che usufruiscono del nostro lavoro. In Italia l’Ordinamento Sanitario negli anni 70 è stato trasferito dallo Stato alle Regioni; questo è stato fatto per renderlo più vicino alle esigenze dei cittadini, ma in realtà ha avuto molti aspetti negativi; si è cancellata la salute di base spesso per cattiva gestione. Il Diritto alla Salute è stato recepito nei Contratti Nazionali e nelle contrattazioni delle principali aziende.
Vengono effettuati controlli, per garantire la salute sul lavoro, sulle seguenti questioni principali:
a) Materie prime: esse devono essere neutre, per non creare problemi alla salute dei lavoratori con danni immediati( es inalazioni di gas tossici) o a lungo termine( es amianto o sostanze radioattive).
b) Macchine: tra di esse si possono annoverare le classiche attrezzature presenti da tempo nelle fabbriche( es pressa, nastri trasportatori ecc…) o apparecchi tecnologici utilizzati in molte aziende negli ultimi anni( es computer e robot).Esse sono molto meno pericolose di 50 anni fa e la tecnologia ha aiutato nel migliorare le condizioni di lavoro, anche per quanto
concerne la salute( a parità di produzione).
c) Organizzazione del lavoro: significa decidere quanto tempo e in che modo il lavoratore ha contatti con le macchine e le apparecchiature (ore di lavoro, turni ecc. ecc.).
Per effettuare i debiti controlli i consigli di fabbrica (nati nel 1970) istituirono delle Commissioni apposite (es. Commissioni per orari, per ambiente ecc.) nelle fabbriche, ma anche nel terziario. I problemi di salute , causa pandemia da Covid-19, negli ultimi mesi sono aumentati e il tema prioritario è stato la sicurezza sui vari ambienti di lavoro per diminuire la diffusione del contagio. Ora nella fase due (quella della graduale riapertura ) ci vuole un grande senso di responsabilità,
occorre sempre rispettare il controllo della sicurezza , soprattutto nei luoghi di lavoro (distanziamento sociale, utilizzo di dispositivo di protezione individuale, sanificazione delle strutture e delle macchine ecc. ecc.).
In questa fase di riapertura di molte sedi lavorative , sono importanti i mezzi di trasporto (bus, treni ecc. ecc.) per non mettere a rischio i lavoratori che debbano utilizzarli per raggiungere il luogo di lavoro.
Per risolvere i vari problemi dovuti alla graduale riapertura dei luoghi di lavoro come quelli degli spogliatoi, delle mense ecc.. occorre:
a) Contrattazione preventiva: istituire nuovi accordi contrattuali con le persone che lavorano: variare gli orari di lavoro, scaglionare le entrate, considerando che non tutti riusciranno ad arrivare all’orario consueto se bus e treni diminuiscono la capienza ad ogni viaggio.
b) Estensione dei diritti a quelli che al momento non ne hanno: immigrati, raiders, portatori di pizza ecc..
c) Estensione dello Statuto dei lavoratori ad altre categorie di lavoratori, facendo risaltare sempre il tema sicurezza. Per raggiungere questi obiettivi, si possono utilizzare( se occorre) anche leggi repressive, con sanzioni mirate, efficaci, controlli più frequenti e non solo a posteriori!
Argomenti principali dedotti da alcune domande dei nostri volontari:
1) Comportamento giusto in presenza di contrasto tra due diritti fondamentali( sanciti anche dalla nostra Costituzione): lavoro e salute. Quando sussistono contrasti tra il diritto al lavoro e quello alla salute ( es: ILVA di Taranto), il diritto
alla salute è sempre prioritario a tutti i livelli nell’azione del legislatore, perché il danno che ne deriverebbe, interesserebbe non solo il singolo lavoratore, ma tutta la comunità sul territorio. Esempio: all’ILVA di Taranto i danni alla salute, anche a lungo termine, causati da esalazioni tossiche colpiscono anche la popolazione che vive nelle zone vicine alla fabbrica, non solo i lavoratori! E’ necessario risolvere i grandi contrasti tra salute e lavoro del passato e, nel futuro, compiere scelte
coraggiose in favore della salute e, facendosi aiutare dallo Stato, se ci sono conseguenze sul piano economico.
E’ importante fare un’azione preventiva a livello legislativo per estendere i diritti dei lavoratori e togliere le leggi sbagliate, che indeboliscono questi diritti( es: Jobs Act). Ricordiamo che è falsa l’affermazione che: togliendo diritti ai lavoratori l’Azienda acquisti vantaggio in competitività; la competitività reale di un’azienda infatti si ottiene se i lavoratori svolgono le loro mansioni in condizioni migliori e più in salute! Una corsa continua al ribasso, porterà solo danni all’immagine
dell’azienda. A livello sindacale è necessario che le leggi e le norme che regolano la sicurezza e la salute sul lavoro
siano accolte nel Accordo Nazionale valido per tutti i lavoratori e poi occorrono degli “accordi di applicazione aziendali”, validi per le specifiche realtà dell’azienda (es orari diversi per personale, separazione varie zone ecc..).
2) Con l’emergenza pandemia sono diminuiti dei diritti costituzionali, per la tutela della salute pubblica ( es: divieto di assembramento); ma questi diritti preesistenti sono stati in realtà solo sospesi! Dopo un determinato periodo di tempo, si deve tornare alle condizioni precedenti; i diritti non sono cancellati ( es: diritto di riunione, di assemblea anche in presenza)e devono tornare a poter essere usufruiti dal lavoratore!
3) Il “lavoro da remoto” o ”smart working”, che è stato molto utilizzato e molto utile in queste fasi 1 e 2 della pandemia, dovrà essere potenziato anche in futuro e, a livello sindacale occorrerà trovare nuovi accordi tra Aziende e lavoratori; ci si dovrà organizzare per potenziare l’uso della tecnologia tra i lavoratori che si collegano da casa. In CGIL si è formato
un gruppo detto” Nuova Identità del Lavoro” che si occuperà dei nuovi tipi di smart working .