Data l’emergenza coronavirus anche noi del Presidio genovese dedicato a Francesca Morvillo ci siamo trovati a non poter uscire di casa e a dover capire come portare comunque avanti le nostre iniziative, almeno in parte.
In primo luogo, abbiamo partecipato con interesse ed entusiasmo alle manifestazioni virtuali che Libera ha lanciato a livello nazionale; molti di noi infatti erano pronti da qualche mese per partecipare a Palermo alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che avrebbe dovuto svolgersi il 21 marzo. In attesa del giorno in cui effettivamente la manifestazione avverrà, abbiamo ricordato tante vittime innocenti condividendo una foto con un fiore per ognuna di loro. La tristezza che ci aveva colto nel sapere che non saremmo potuti scendere tutti insieme in piazza, come siamo abituati a fare, è stata sostituita dall’emozione di vedere i nostri social network impegnati in modo incredibile per ricordare le vittime e soprattutto per dimostrare vicinanza ai loro parenti. Il 25 marzo poi Libera ha compiuto 25 anni e anche in questa occasione abbiamo riempito i social network con le foto che più per noi rappresentano l’associazione; ciò che è emerso è stato soprattutto il senso di comunità e di famiglia che associamo a Libera, grazie alla quale abbiamo tutti trovato nuovi compagni di viaggio e di vita.
Venendo alle iniziative locali del nostro Presidio, abbiamo continuato a vederci telematicamente per le nostre riunioni settimanali. La pausa dalla routine quotidiana che la maggior parte di noi sta vivendo ci ha portato a sfruttare il nostro tempo libero per ragionare su ciò che vogliamo migliorare e su ciò che ci piacerebbe organizzare, sia ora che in futuro. Nella fretta di tutti i giorni non sempre si ha modo di fermarsi e riflettere e questo è sicuramente un buon momento per farlo. Abbiamo per esempio ragionato sulla nostra comunicazione sui social network, importante per coinvolgere sempre più persone, soprattutto giovani, ma che tendiamo spesso a lasciare in secondo piano. Abbiamo quindi deciso quali contenuti condividere in futuro e in che modo, ci siamo dati un’organizzazione precisa che possa continuare anche quando questa emergenza sarà finita; seguiteci su Instagram perché ne vedrete delle belle!
Questa pausa dalla quotidianità potrà anche essere un’occasione per approfondire la nostra conoscenza sulla presenza delle mafie in Liguria e le tematiche care a Libera. Infatti non potremo incontrarci per eventi di formazione per un po’ di tempo ma la maggior parte di noi è a casa senza particolari impegni da svolgere.
È stato per questo creato dal coordinamento ligure di Libera un gruppo su Facebook chiamato “Libera Liguria #restaacasa ma non smette di studiare! ;)” sul quale dal 24 marzo ogni giorno ci sono dirette di 15 minuti in cui vari componenti dell’associazione parlano di un tema specifico di cui sono esperti. I video si possono vedere in diretta, seguendo il calendario presente sul gruppo, o vederli successivamente e tra gli esperti a parlare c’è anche qualcuno di noi. Al momento gli argomenti principali sono le mafie in Liguria e i relativi processi, la memoria e l’impegno e i beni confiscati. Stiamo inoltre raccogliendo idee su quali altri temi ci piacerebbe fare formazione, magari invitando qualche esterno in modo virtuale.
Fin dal primo giorno di isolamento abbiamo pensato soprattutto ai ragazzi delle scuole che avremmo dovuto incontrare in questi mesi, in particolare per il tour dei beni confiscati che svolgiamo due volte al mese nel centro storico genovese. Non vogliamo infatti che questi ragazzi perdano del tutto l’esperienza che avrebbero dovuto svolgere e perciò è emersa la volontà di mostrare loro la nostra vicinanza. Abbiamo così deciso di inserirci, con un breve video amatoriale, nelle loro lezioni on line raccontando brevemente quello che avrebbero dovuto vedere durante il tour dei beni confiscati. La speranza ovviamente è che in futuro loro possano svolgere il tour, quindi il video non vuole essere sostitutivo solo una base di partenza per stimolare la loro curiosità e fare in modo che quando finalmente lo potranno compiere avranno già potuto ragionare sull’argomento e saranno pieni di domande e riflessioni.
Abbiamo scritto le cose che ritenevamo importante raccontare, abbiamo scelto qualche saracinesca dipinta, tra quelle che normalmente mostriamo durante i tour, come esempio e ci siamo divisi le parti da dire; a breve il montaggio sarà finito e lo manderemo ai professori affinché lo possano girare ai loro alunni. Finito questo video penseremo come trasmettere qualcosa anche ai ragazzi delle classi nelle quali saremmo dovuti andare a fare incontri su altri temi; è impossibile trovare qualcosa di sostitutivo poiché una parte essenziale dei nostri incontri è proprio ascoltare domande e idee dei ragazzi per poterci confrontare e ragionare insieme, quindi la nostra speranza è comunque di incontrarli in futuro, o addirittura riuscire ad incontrarli virtualmente.
Siamo convinti che in questo momento non ci si debba fermare ma sia necessario continuare a progettare attività sfruttando al meglio i mezzi che ci permettono di comunicare con tanta facilità. È difficile pensare di non fermarsi nonostante tutto quello che sta succedendo, lo è stato anche per noi soprattutto i primi giorni, ma è doveroso.