Per la prima volta in 25 anni di vita della nostra associazione, un campo estivo di Libera contro le mafie approda nel Tigullio. Delle quattro giornate di attività, quella dello scorso 28 agosto è stata infatti trascorsa tra Chiavari e Carasco, nell’immediato entroterra, mentre tutte le altre si sono svolte nel capoluogo genovese. È la 4° edizione organizzata sul territorio ligure, essendo la prima tenutasi nel 2017.

Nonostante tutto facesse presagire il contrario, anche in questa “matta” estate di coronavirus Libera Genova ha scommesso sull’organizzazione di un campo, comprensivo della novità rappresentata dallo spostamento nella riviera di Levante. A causa dell’attuale emergenza sanitaria, le attività del neonato presidio Nicholas Green sono state finora puramente virtuali e questa giornata è stata la prima occasione per far conoscere il territorio del Tigullio dal vivo.

Benché diverso dai precedenti, non essendo previsto il pernottamento in comunità per le note esigenze determinate dal covid, anche il campo di quest’anno ha previsto un serrato calendario di incontri di formazione sulle tematiche di Libera nonché momenti di confronto con le varie realtà presenti nel contesto genovese. E ieri ha conosciuto una parte del mondo del volontariato sociale del Tigullio.

I volenterosi campisti, poco meno di una decina tra giovani e meno giovani, provenienti da Milano (Università Bicocca), La Spezia e Genova stessa, sono giunti in stazione a Chiavari alle 9.30 ed accolti da alcuni volontari del presidio Green si sono diretti a piedi, percorrendo le vie centrali della cittadina, verso la sede del primo incontro della giornata, il Centro Benedetto Acquarone, uno dei poli chiavaresi della comunità Villaggio del Ragazzo. Il Centro, nato negli anni Settanta, quando collaborava col Gruppo Abele, fondato anch’esso da don Luigi Ciotti, si occupa di molteplici problematiche, illustrate ai campisti dal direttore, Giuseppe Grigoni: tossicodipendenti, disabili, indigenti, anziani, migranti, categorie per le quali esso rappresenta tutt’oggi un riferimento ed un supporto difficilmente sostituibile.

A seguire l’intervento di Valentina Lari, presidente dell’Osservatorio Boris Giuliano sulle mafie in Liguria. Valentina ha sinteticamente illustrato la storia del radicamento in Liguria dell’ndrangheta, i fatti, i protagonisti e gli esiti dei processi di mafia celebratisi nell’ultimo decennio nella nostra regione e coinvolgenti i comuni di Ventimiglia, Bordighera e Lavagna. Su quest’ultimo, in particolare, si sono concentrate le domande dei campisti: la vicenda infatti tocca da vicino il Tigullio, riguardando il piccolo comune adiacente a Chiavari, sciolto per infiltrazioni mafiose nell’estate 2016.

Il Centro Acquarone ha gentilmente ospitato anche il momento del pranzo al sacco, che si è potuto gustare all’aperto in un’area recintata dietro l’edificio. Qui volontari e campisti si sono scambiati impressioni ed esperienze, assaggiando i prodotti preparati dal reparto alimentare dell’Iperccop di Carasco, dove si è svolta la seconda parte della giornata. In auto, si è raggiunto nel primo pomeriggio il centro commerciale ‘I leudi’ di Carasco, presso cui è stata organizzata una formazione in collaborazione con CoopLiguria.

Prima attraverso un giro nell’ipermercato e poi nello spazio-soci, dove è ospitato anche un servizio di bookcrossing tematico grazie alla Biblioteca della Giustizia e della Legalità(i cui libri sono attualmente recensiti sulla pagina Instagram di Libera Liguria), i campisti hanno interloquito con gli operatori Coop sulla produzione eco-solidale del marchio, le filiere agro-alimentari, la questione del caporalato, gli obiettivi di sostenibilità ambientale di singoli ed imprese. Quello tra Coop e Libera è un legame che prosegue orami da molti anni, tanto che quest’anno CoopLiguria ha deciso di donare a Libera Genova una quota del bilancio sociale per il fattivo impegno svolto “per un mondo più giusto”. Il premio è stato ritirato durante il campo dal referente provinciale Andrea Macario.

Sempre connesso con i temi della cittadinanza responsabile l’intervento conclusivo, a cura dell’associazione genovese “Cittadini Sostenibili”, il cui rappresentante Andrea Sbarbaro ha presentato alcuni strumenti digitali di contrasto alla corruzione e portali di finanza etica. Presente anche lo Spi Cgil del Tigullio.

Dopo questa bellissima giornata, non resta che attendere la ripresa delle attività, auspicando per tutti una serena gestione della situazione sanitaria.

Trovate il video “E!StateLiberi 2020 arriva nel Tigullio” pubblicato sul canale Youtube del presidio Green https://www.youtube.com/watch?v=kbUnt8QTQVQ