Dal 4 al 7 luglio i ragazzi del progetto Anemmu si confrontano con una nuova sfida.
Accompagnati dai volontari e dagli operatori della giustizia minorile, in queste settimane hanno organizzato un campo di Estate Liberi rivolto ad altri giovani, ad altri possibili volontari. L’idea è arrivata dopo aver partecipato al campo di Napoli in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Le forti emozioni che i ragazzi si sono portati dietro, ha dato una grande spinta verso questa nuova avventura che ha richiesto molto impegno e dedizione da parte di tutti.
I ragazzi non sono più in una posizione passiva, ma in una fortemente attiva…sono gli organizzatori, gli ideatori delle attività, degli incontri. Fanno parte dello staff e questo dona a loro una nuova e sempre più marcata “identità positiva”.
Il campo sarà articolato in 4 giornate, come quattro sono le parole che hanno connotato il progetto in questi anni: Memoria, Impegno, Cittadinanza e Viaggio. Anche le attività della settimana si snoderanno attorno a queste parole, con cui i ragazzi racconteranno il loro percorso e gli aspetti innovativi del progetto.
Rispetto al tema della memoria sono previsti: laboratori sulle storie delle vittime di mafia, percorsi guidati, tour della memoria nel centro storico cittadino. Ancora, i partecipanti avranno la possibilità di incontrare volontari della rete che porteranno loro testimonianze dirette sull’impegno e la memoria
I temi dell’impegno e la cittadinanza saranno affrontati attraverso l’incontro con le realtà associative del territorio e la realizzazione di attività dirette alla cura del quartiere o di spazi pubblici. Il campo sarà anche un’opportunità per scoprire la nostra città e le realtà dei beni confiscati attraverso il tour dei beni confiscati condotto dagli stessi ragazzi del Progetto Anemmu.
Rispetto al tema del viaggio in alcune giornate saranno organizzate alcune escursioni in mare/montagna, grazie alla collaborazione delle realtà associative del territorio. Ciò permetterà di far vivere ai partecipanti lo spirito del viaggio, del movimento e dell’incontro.
Il campo si svolgerà tra i “caruggi” di Genova, da quelli descritti da celebri cantautori genovesi nel centro storico a quelli più periferici. L’impegno e la cittadinanza attiva che si contrappongono ad una sempre più massiccia presenza di organizzazioni criminali nel capoluogo ligure. Una dicotomia forte, così come il mare e la montagne di Genova o il “centro storico” e le periferie. Infatti, nei giorni del campo, verranno svolte attività sia nel centro della città che nel quartiere periferico dei “Rivarolo- Certosa”, quartiere purtroppo venuto alla ribalta per il crollo, nel 2018, del Ponte Morandi, quartiere però che si è subito saputo rialzare e che ha visto in questi anni un brulicare di esperienze di rigenerazione urbana ed iniziative territoriali.
I partecipanti al campo saranno coinvolti in attività educative, di animazione territoriale e di formazione con le associazioni che sui due territori si impegnano quotidianamente per la legalità e la giustizia sociale nella Città di Genova.
Tante le associazioni che hanno dato la loro disponibilità ed il supporto alle attività del campo: tra queste Il Portierato Sociale, L’Associazione il Cesto e i Giardini Luzzati, Acli, La Coopsee, L’Associazione La Piuma Onlus, il Progetto EnigMalavita, il Comitato Vittime del Ponte Morandi, la Coop Liguria, l’A.D.S. Dario Schenone, alcuni ragazzi dei gruppi Scout Genova 51 e Genova 13 e con la collaborazione della trattoria “da Maria”.
Tante energie in campo, tanta passione, quanta ne richiede una sfida grande come questa.