La nostra rete è composta da moltissime associazioni ed è attraverso di loro che le nostre idee riescono a raggiungere un gran numero di persone che vivono in luoghi e situazioni sociali spesso molto differenti.

Ai nostri occhi questo fatto è importantissimo, ma non basta. La presenza di Libera, della sua proposta, ha bisogno di radicarsi nei territori con una presenza diretta di volontari che fanno delle attività di memoria, impegno per una giustizia vera e riuso sociale dei beni confiscati la ragione principale del proprio impegno.

E’ questo il motivo per cui esistono i “Presidii” di Libera, la provincia di Genova ad oggi ospita già tre di questi gruppi operativi e speriamo che in futuro la rete di presenza sul territorio sia sempre più capillare.

Seguendo questo percorso si è fatto sempre più vivo il desiderio di essere presenti in Valpolcevera per comprendere ed essere partecipi della vita di una parte della città che non conoscevamo abbastanza e che da quando la nostra associazione è presente a Genova raramente ha ospitato iniziative di Libera.

Una valle industriale che nel corso dei decenni ha perso quasi tutte le attività produttive e, come la maggioranza delle periferie dei grandi centri urbani, vede la popolazione costretta a spostarsi giornalmente per soddisfare le proprie esigenze di lavoro, studio, svago …  

Insomma un luogo in cui i problemi non mancano:

  • ha vissuto il dramma del crollo del ponte Morandi e tutti i disagi della ricostruzione, ma non vede segni di quel progetto per il “Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso di Stefano Boeri” che doveva riqualificare quella zona della valle;
  • è piena di ex zone industriali dismesse, ma non ha visto insediare il sospirato ospedale di vallata;
  • si vede prospettare la costruzione di centri commerciali, depositi di contenitori destinati al porto, nuove linee ferroviarie e gronde stradali, ma non di nuove strutture sportive, centri culturali, parchi o qualsiasi altra risorsa che dia la possibilità di vivere pienamente il proprio territorio.

Noi di Libera abbiamo cominciato a conoscere meglio questa zona della città da qualche anno, da quando il campo di LiberaEstate del 2019 organizzato a Genova è stato ospitato da un circolo Arci ( Perugina) della vallata e in quella occasione abbiamo avuto modo di vedere che esiste anche una Valpolcevera diversa. Abbiamo incontrato molte associazioni, circoli, gruppi culturali e scout, comitati o iniziative sociali che ci hanno mostrato un volto nuovo ed importantissimo di questo territorio. Persone che, pur nella coscienza dei problemi, coltivano l’amore per il luogo in cui vivono e desiderano condividerne la memoria e le prospettive.

E’ così nato un rapporto con queste realtà che ha dato frutti sia nell’incontro con i giovani che partecipavano ai campi estivi ed hanno avuto modo di sperimentare un bel modo di vivere la storia, le lotte e le risposte socioeducative che ha vissuto e vive questa valle, sia nella promozione di momenti di incontro con i volontari di Libera ed il progetto di giustizia e antimafia sociale che proponiamo.

Uno dei momenti caratterizzanti di questo percorso è stato sicuramente il 20 marzo, con la lettura pubblica dei nomi delle vittime innocenti delle mafie che abbiamo fatto all’interno del Dopolavoro Ferroviario di Rivarolo con la partecipazione di una buona parte delle associazioni di cui si parlava in precedenza.

L’isolamento e l’impossibilità di un incontro diretto fra le persone che ci è stato imposto da più di un anno hanno però reso difficoltoso questo cammino e l’idea di poter avere un gruppo di volontari di Libera , con una propria sede ed attività continuative, su questo territorio è rimasta ancora un progetto da rendere compiuto.

E’ per questo che guardiamo con fiducia ai mesi che abbiamo davanti. Perché crediamo che una maggiore libertà nei movimenti e la possibilità di incontrarci personalmente renderà più semplice tessere quella rete di relazioni tra associazioni ed conoscenze personali che sono alla base di qualunque attività sul territorio.

Possiamo leggere come primi segni di questo percorso la localizzazione nella zona di Certosa dei tre appuntamenti di “Diritti in Rete” del gruppo Anemmu  ( il gruppo di messa alla prova di Libera Genova) che si sono svolti il  15/22/29 giugno 2021 e la programmazione per il 15 luglio alle ore 21 presso il circolo Barabini di Trasta di un incontro, inserito tra momenti del ventennale dal tragico G8 di Genova, sulle deroghe al codice degli appalti ed i relativi pericoli in cui Libera figurerà tra i relatori.

Il nostro proposito è quello di usare i prossimi mesi, pur nelle difficoltà che la stagione estiva comporta, per promuovere incontri diretti con le singole realtà che vivono in Valpolcevera ed arrivare in tempi rapidi ad una riunione in cui progettare concretamente e creare assieme un nuovo presidio di vallata che permetta a Libera di radicarsi profondamente in questa zona della città.

Speriamo che i prossimi mesi ci vedranno più liberi di spostarci ed incontrarci, ma soprattutto ci diano la possibilità di rivolgere lo sguardo al nostro territorio, approfondendone la conoscenza e costruendo dei progetti che rinnovino una speranza di cambiamento positivo.