Questa difficile fase di emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha costretto noi tutti a modificare abitudini, stili di vita e modalità relazionali.

Anche una associazione come Libera, che trae spunto e vigore dalla forza del NOI, dalla partecipazione attiva e dal “far fronte comune”, ha dovuto adattarsi alle nuove esigenze.

I nostri volontari si sono trovati costretti a dover interrompere bruscamente tutte le attività programmate, a cominciare da quelle promosse per accompagnare il percorso verso la giornata della Memoria.

In realtà, però, i nostri presidi, che rappresentano le realtà basiche territoriali di volontariato della nostra associazione, hanno continuato ad incontrarsi e ad operare attraverso strumenti social e digitali.

Basti pensare alla partecipata iniziativa che ci ha fatto vivere un’inedita giornata della Memoria e dell’Impegno attraverso le pagine di Facebook e Instagram, inondate, per l’occasione, dalle foto e dai fiori in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie.

Si è trattato di una iniziativa nazionale che ha consentito di condividere capillarmente su tutto il territorio italiano la giornata del 21 marzo.

A fianco di queste iniziative nazionali, anche a livello locale si cerca di mantenere viva l’attività di Libera.

Lo Scaglione-Lo Russo, uno dei tre presidi che fanno parte del Coordinamento Provinciale Genovese, in questi giorni di isolamento forzato ha continuato l’abituale confronto settimanale, altrimenti precluso, attraverso l’utilizzo di strumenti quali le video chiamate.

Non solo, ha anche organizzato una serie di incontri formativi sulla tematica dei migranti, della politica internazionale e della solidarietà, ripartendo da “Le magliette rosse” un’iniziativa promossa da Libera il 7 luglio 2018.

L’appuntamento si struttura in tre diversi moduli formativi che prevedono incontri settimanali di un’ora e mezza.

Si è partiti mercoledì 1 Aprile con relatore Walter Massa (Coordinatore Regionale Arci Liguria e Responsabile nazionale del Sistema Nazionale di Accoglienza Arci), i prossimi incontri si terranno mercoledì 8 Aprile relatrice Sara Prestianni (Executive Committee resource persons on Migration & Asylum a Euromed Rights) e mercoledì 15 Aprile relatore Federico Mei (Coordinatore Progetti ARCI a Cuba), sempre via Skype.

Ci è sembrato giusto e doveroso, in questo momento in cui l’informazione è concentrata esclusivamente sul Covid 19 e impegnata a veicolare solo informazioni a tal riguardo, ripartire da una tematica che avvertiamo come dimenticata.

Concentrati tutti sull’emergenza sanitaria abbiamo distolto lo sguardo dai drammi umanitari che si consumano ogni giorno nei territori di guerra e sui confini, come per esempio quelli greco-turchi.

Come se ciò non bastasse, questo momento così critico mette in luce, con maggior evidenza, come tanti governi, spinti dal timore di perdita dei consensi, percepiscano la solidarietà, al di fuori dei propri perimetri nazionali, come un argomento scomodo e da rimuovere.

Un pensiero che, che già da tempo, ha messo sotto scacco una politica comune in materia di migranti ed esposto l’Europa agli scellerati ricatti della Turchia.

Tutto questo per dire che anche in un momento di “distanziamento sociale”, in cui il nostro presente sembra racchiuso in una bolla di sospensione, abbiamo il dovere di riflettere, di percorrere strade diverse, di non semplificare il nostro pensiero accettando la complessità delle cose.

E’ la nostra forza di resilienza, quella che consentirà, quando tutto sarà finito, di ripartire e di affrontare il futuro motivati dalla volontà del cambiamento nel segno del NOI.