Giovedì 1 ottobre 2020, presso la sala del CAP di via Albertazzi a Genova, è stato presentato il libro “Coraggiose” curato dalla giornalista Silvia Gavino. La curatrice ha commentato il libro e ha dialogato con Patrizia Vistosi dello SPI CGIL, con Paola Campi del Centro antiviolenza Pandora e con Ernestina Tolomei volontaria di LIBERA Genova. Sono seguiti numerosi interessanti interventi del pubblico.
Importante e significativa è stata la presenza maschile, quasi a sottolineare che la violenza nei confronti delle donne, soprattutto quella perpetuata all’interno delle mura domestiche, è un problema che riguarda tutti e non può essere declinato soltanto al femminile.
Il libro è la raccolta di 50 storie semplici, ma straordinarie di donne che hanno attraversato l’inferno, senza perdere mai il coraggio e la forza per uscirne, riuscendo a tirare fuori risorse impensabili.
Storie di donne comuni e molto diverse tra loro, testimonianze vere e reali di come si possa dare o ridare valore alla propria esistenza, anche per metterla al servizio degli altri.
Donne che hanno sfidato la criminalità e la mafia, che si sono ribellate ad ogni tipo di violenza, che hanno lottato per se stesse o per i propri figli, che hanno aiutato gli ultimi della Terra, che hanno affrontato il dolore o la malattia, che hanno combattuto contro i pregiudizi…
LIBERA si è convintamente fatta carico dell’organizzazione dell’evento, perché le storie raccontate, con le loro peculiarità, sembrano avere analogie con i temi cari a LIBERA: l’impegno, il valore della testimonianza e della memoria, la speranza.
Tutte queste donne coraggiose si sono “impegnate” in prima persona, nel loro ruolo di giornaliste, fotoreporter, presidi, operatrici sanitarie, volontarie…oppure attraverso l’uso di social, giornali, fondazioni, onlus, interventi nelle scuole…
Altra particolarità è che ogni storia, anche la più drammatica, porta dentro di sé un “lieto fine”, riuscendo a guardare al futuro con ottimismo, quindi con un forte messaggio di speranza.
Speranza nei cambiamenti, nel superamento dei pregiudizi, in una legalità responsabile, nella sconfitta dell’indifferenza, nella solidarietà, nell’affermazione della dignità umana e nel miglioramento delle condizioni dell’ambiente.
Inoltre, come LIBERA, che ricorda ogni 21 marzo, con la Giornata della Memoria e dell’Impegno, tutte le vittime innocenti di mafia, soprattutto le meno conosciute, così il libro sembra voler dare pari dignità a tutte le donne di cui parla, donne comuni e non famose.
Infine, oltre all’impegno, alla speranza, al valore della memoria e della testimonianza, le storie raccontate evidenziano un altro tema caro a LIBERA, cioè l’importanza di farcela insieme, unendo le forze, per essere sempre un “NOI”, perché ormai tutti lo sappiamo: nessuno si salva da solo!