“Mettiamoci in gioco”, il coordinamento regionale di cui Libera con altre circa 30 associazione fa parte, ritiene indispensabile indirizzare la propria azione su due direzioni;
Una è quella formativa e informative e l’altra è l’azione politica di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della pubblica amministrazione.

Diverse sono le associazioni che promuovono momenti formativi nelle scuole e nei centri culturali, mentre diventa più difficile lo sviluppo dell’attività politica soprattutto quando gli interlocutori locali non intendono applicare quelle normative che permetterebbero di attivare un maggior controllo dell’azzardo sul territorio.

In questa campagna elettorale ci siamo attivati per trovare un contatto con i candidati sindaci, ma poi ci siamo allargati coinvolgendo i gruppi consiliari in regione e tutti i candidati che incontravamo.

La richiesta era rivolta al loro impegno per ridimensionare l’offerta sul territorio e un controllo maggiore sulla fruizione, con una risposta ai problemi sociosanitari che l’azzardopatia comportava.

Lo sappiamo che questo non sarà un lavoro fatto con molta precisone anche perché i giornali non hanno pubblicato due righe di quel voluminoso comunicato.

Ma chi fa politica lo dovrebbe sapere che l’area delle scommesse clandestine e quelle che lo Stato ha legalizzato è diventato un dramma sociale e chi amministra dovrebbe saper tutelare la salute del cittadino.

Come Libera su questo terreno ci dovremmo organizzare con degli esperti per essere nelle condizioni di portare nelle scuole la cultura della prevenzione e spiegare il perché la mafia è interessata all’azzardo.

Per questo nel prossimo futuro organizzeremo momenti formativi utili per rispondere alla richiesta che le scuole da tempo avanzano.

Se nel leggere questo comunicato qualche nostro/a iscritto/a fosse interessato/a potrebbe prendere contatti con la struttura per l’avviamento alla formazione

L’azzardo è azzardo e chi non gioca non perde